M. M. Boiardo comunica al duca Ercole che ha deciso di soddisfare il desiderio del conte di Caiazzo facendo arrestare un certo Antonio Tomasello: se per procedere all’arresto dovrà adottare qualche scusa, si rimette al parere del duca per qualsiasi eventuale diversa decisione.
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Trascrizione TRATTA DA M. Maria Boiardo, Opere volgari: Amorum libri. Pastorale. Lettere, a cura di P. V. Mengaldo, Bari, Laterza, 1962
Ill(ustrissi)mo S(igno)re mio. El Conte de Chaiaza me ha fatto grande instancia, tenendo qui aposta un suo Canzellero, che io prenda uno Antonio Tomaxello napolitano, quale dice essere ispia del Re e trattare cose di mala sorte. Per aventura non se è ritrovato costui al loggiamento perché va e viene, onde io ho detto al prefatto Conte bona intentione per bocha del suo Canzellero (non già de mie littere) di exequire el suo dissiderio, cum deliberacione fare prendere costui secretamente da persone affidate, mostrando a colui che sarà preso de haverlo destenuto a querella de halcuno on cum altra scuxa, et serberolo cum discretione occultamente sin a tanto che haverò risposta da la S(ignori) Vostra del suo parere: così me ha parso che ricerchi la natura di questa cosa. Se ne le altre simigliante io me habi a portare in altra manera, suplico a Vostra Ex(cellenti)a me ne voglia dare qualche istrucione; et a quella me raccomando.
Regij, vi Augusti MCCCCLXXXXIIII.
Servitor
MATTHAEUS MARIA BOIARDUS
propria manu.
Nota di commento a cura di IDA RUSSO*
Nella gestione dei territori i feudi interagivano e collaboravano per la tutela del ducato. E così Boiardo informa il duca Ercole di aver ricevuto da Giovanni Francesco Conte di Caiazzo, tramite un cancelliere, insistenti richieste affinché arrestasse un certo Antonio Tomasello, napoletano e accusato di essere spia del Re. Il caso volle che il Tomasello non si trovasse nell’alloggio delle truppe (probabilmente dovette essere un ufficiale o un soldato dell’esercito) per cui il Boiardo non poté procedere all’arresto. Ad ogni modo il Boiardo informa il conte, tramite lo stesso cancelliere (e non con sue lettere), che avrebbe soddisfatto la sua richiesta: provvederà a far arrestare segretamente il Tomasello e motiverà tale arresto con una querela sporta contro di lui o con qualche altra scusa. Nel frattempo il fermo per l’accusato si protrarrà fino a quando il Boiardo avrà ottenuto risposta dal duca Ercole in merito al suo parere.
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Giovanni Francesco da San Severino Conte di Caiazzo, Marchese di Valenza, Signore di Cittadella, Castelnuovo, Scrivia e Colorno, figlio del condottiero Roberto, fratello di Galeazzo, Gaspare, Antonio Maria; fratellastro di Giulio, Ottaviano e del Faccendino; padre di Roberto, genero di Giovanni Francesco Gonzaga.
Nel 1491 fu in Francia, presso il re Carlo VIII con Carlo Barbiano da Belgioioso, Girolamo Tuttavilla e Galeazzo Visconti per complimentarsi per il suo matrimonio con Anna di Bretagna e l’acquisizione di tale regione allo stato francese. Nel 1492 fu ancora in Francia per una missione diplomatica. Per conto del duca di Ferrara Ercole d’Este fece pressioni sul sovrano affinché Ferrante d’Este potesse raggiungere la corte francese.
Di lui abbiamo notizie anche da Paolo Giovio, che a proposito delle “imprese” narra: «una ne portò a mio giudizio bellissima Giovan Francesco Sanseverino, Co(n)te di Gaiazzo, il quale per emulatione di suo fratello Galeazzo, nella passata de’ Francesi in Italia, si partì dal duca Lodovico, e accostossi con detti Francesi, con qualche carico dell’onor suo, percioché tal partenza fu molto sospetta. Vedevasi l’impresa ricamata ne’ saioni delle cento lance; ch’egli aveva ottenute dal Re, e ciò era un travaglio che usano i marescalchi per ferrar cavalli bizzarri, e calcitrosi, con questo motto Francese POVR DOMER FOLIE per dinotare, che domerebbe alcun suo nemico, di così fatta natura».
Metadati
- Mittente: Matteo Maria Boiardo
- Destinatario: Ercole d’Este
- Data: 6 agosto 1494
- Luogo di spedizione: Reggio
Descrizione del documento
- Collocazione: Archivio di Stato di Modena / Archivio Segreto Estense / Cancelleria / Rettori dello Stato / Reggio, busta 2
- Misure: lunghezza 25,6; altezza 31,8
- Carta: 1
- Scrittura: c.1r.; sulla c.1v. è presente l’indicazione del destinatario
*Ida Russo, Le lettere di Matteo Maria Boiardo nell’Archivio di Stato di Modena: tra autografia e casi giudiziari, tesi di laurea, Università degli studi di Bologna- Scuola di lettere e beni culturali, relatore prof.ssa Loredana Chines, a.a. 2015- 2016